LA STORIA DELLA PATATA DOLCE

La patata dolce ha una storia antica, e del resto molto affascinante… Deriva sicuramente dalle Americhe, scoperta da colombo al suo arrivo nel 1492 ed esportata in Spagna.

Si riporta uno stralcio dell’articolo:

Il termine “patata” o in inglese “potato” deriva dallo spagnolo (1560) patata, che deriva a sua volta dal nome usato dai Caraibici di Haiti con il termine “batata”. La storia della patata dolce o americana, del suo ingresso in Europa e del suo nome, viene descritta bene nel seguente articolo:

L’INTRODUZIONE DELLA PATATA

IN IRLANDA

Pubblicato nella Prima Storia Moderna (1500-1700), Prospettive sociali degli albori della storia moderna, Caratteristiche, Edizione 1 (Primavera 2001), Storia medievale (pre-1500), Volume 9 [estratto]

La patata dolce (Ipomoea batatas L.), che non è correlata alla patata (comune), cresceva nelle zone pianeggianti dei Caraibi, al tempo dei conquistatori spagnoli. La patata, invece, veniva coltivata solo nei luoghi più inaccessibili. La patata dolce fu introdotta in Spagna quasi subito dopo i primi viaggi alla scoperta del Nuovo Mondo. Il re Enrico VIII, genero del re Ferdinando e della regina Isabella di Spagna, ne era un grande estimatore, poiché riteneva possedessero qualità afrodisiache che potevano aiutarlo ad avere finalmente l’agognato erede. Le “radici veneree” importate dalla Spagna erano molto popolari nei banchetti inglesi nel XVI secolo. Nelle “Allegre Comari di Windsor” di Shakespeare, Sir John Falstaff, certo di un imminente incontro galante con due comari, grida “Lasciate che dal cielo piovano patate” ed è probabile che si riferisse alle patate dolci. Queste non erano solo accessibili, ma anche esclusive, in quanto potevano essere coltivate solo grazie al clima mite della Spagna, risultando, dunque, rare e costose nel resto d’Europa. Nel 1564 John Hawkins (1532-1595) – amministratore navale inglese, oltre che esperto comandante e marinaio – caricò a bordo “henne, patate e pigne” mentre si trovava a Santa Fé in Venezuela. Ancora una volta, data la posizione geografica, è probabile che fossero patate dolci.
Colombo e i suoi uomini non hanno mai visto un tubero di Solanum tuberosum, la patata comune, né lo fece il conquistatore Hernán Cortéz (1485-1547) in Messico. Le prove disponibili fanno riferimento a due prime importazioni della patata in Europa. Una in Spagna, nel 1570 circa, e l’altra in Inghilterra, tra il 1585 e il 1590. Nel 1573 le patate facevano già parte delle derrate alimentari solitamente acquistate dall’Ospedale del Sangue di Siviglia. Ciò significa che le patate erano coltivate da anni in Spagna, visto che erano disponibili scorte abbondanti. Carolus Clusius aveva visitato la Spagna nel 1564 e studiò molte nuove piante che erano state portate dal Nuovo Mondo, ma non menziona la patata. Quest’ultima deve pertanto essere stata introdotta in Spagna tra il 1565 e il 1570

John Gerard

Dobbiamo arrivare al 1590 per sentir parlare di patate in Inghilterra. L’erborista inglese John Gerard (1545-1612) si riteneva in debito con Clusius per informazioni riguardanti la patata che gli fornì. Gerard era un esperto rinomato, a cui spesso venivano sottoposte piante rare e semi provenienti da diverse parti del mondo per le sue ricerche, ma riceveva anche varie offerte per supervisionare la manutenzione dei giardini dei nobili. Pubblicato nel 1597, il suo celebre Herbal, o Storia Generale delle Piante, contiene più di 1.000 specie ed è diventato il primo catalogo delle piante e il primo testo a riportare l’immagine di una patata. Il testo era immensamente popolare, con i suoi oltre 800 capitoli ricchi di informazioni seppur limitate alle conoscenze dell’epoca. Inoltre il volume era pervaso dalla cultura popolare. Nel suo catalogo del 1599 Gerard ha aggiunto il termine “patate bastarde” per distinguere la patata comune da quella dolce. Riportò di aver ricevuto le patate bastarde dal loro luogo d’origine, la Virginia e vi si riferisce usando il loro nome indiano, che ha erroneamente riportato come papus. Tuttavia, il termine corretto papas, non viene della Virginia, bensì dal loro reale habitat di origine, le Ande del Sud America. Pertanto, la nozione riportata da Gerard nel Herball, che la patata era originaria della Virginia risulta errata. Anche se le patate selvagge crescono fino alle latitudini del Nebraska nel Nord America, nessuna specie veniva coltivata al di fuori del Sud America quando gli spagnoli arrivarono nel Nuovo Mondo. Sappiamo che la patata era completamente sconosciuta nel Nord America fino al XVII secolo e non vi è mai stata coltivata prima del 1720, quando venne introdotta dai colonizzatori di Ulster. La patata, quindi, a quei tempi non poteva crescere in Virginia, come affermava erroneamente Gerard.
La storia della patata è in realtà il racconto di due “tuberi” diversi, entrambi originatisi nelle terre selvagge del Nuovo Mondo. Le prime informazioni storiche sulla patata comune risalgono ad almeno 7.000 anni fa e provengono dal Perù, dove faceva parte della dieta quotidiana degli Inca e degli abitanti delle Ande. Tale regione geografica possiede ancora la più ampia varietà di patate al mondo e lì è stato sviluppato un metodo naturale per la loro essicazione. Si tratta dei cosiddetti chunos che vengono prodotti grazie alle fredde notti d’alta quota.
La patata dolce, che appartiene a tutt’altra specie, nasce nel caldo tropicale del tratto dell’America Centrale che va dallo Yucatan agli altopiani venezuelani. Quando colombo sbarcò per caso nei Caraibi, la patata dolce era già diventata parte integrante della dieta locale.
Così, quando Cristoforo si preoccupò delle provviste necessarie per tornare nel Vecchio Continente, fece scorta di batatas, termine con cui i nativi del luogo (probabilmente vicino ad Haiti) chiamavano le patate dolci. Poco dopo il suo rientro, già venivano coltivate in Spagna e in altre regioni calde d’Europa. Un viaggiatore inglese del 1565 diceva che le patate dolci erano le “radici più delicate che potevano essere mangiate e che erano decisamente migliori dei tuberi mangerecci locali”. Fu così che esse entrarono nel vocabolario inglese col semplice appellativo di “patata”.
Fu solo nel 1530 che gli esploratori spagnoli riuscirono a raggiungere il Perù, dove trovarono un tubero fritto dalla polpa bianca che i locali chiamavano papas. Quando queste ultime arrivarono in Inghilterra nel 1590, si creò una certa confusione. In un primo momento quelle che ora chiamiamo semplicemente patate erano le “patate della Virginia” (o “patate bastarde”), ma col divenire sempre più comuni nelle Isole britanniche (come, ad esempio, in Irlanda), si iniziò ad omettere l’appellativo “Virginia”, ci si ritrovò dunque con un solo termine, patata, per indicare due cibi in realtà molto diversi. Ciò significa che per la maggior parte del XVII secolo è impossibile capire a quale delle due specie ci si riferisse.
Alla fine, dal momento che il clima inglese era molto più adatto alla coltivazione della patata comune rispetto a quella dolce, il termine venne riservato alla prima e per differenziarle le altre vennero chiamate “patate dolci”. Altre popolazioni europee hanno affrontato diversamente tale questione lessicale. I francesi distinsero chiaramente da subito la pomme de terre (la bianca comune) dalla patate douce (la dolce). Gli italiani si risolsero a chiamare quella dolce patata americana (al contrario dell’antica terminologia inglese) e i tedeschi si allinearono con gli inglesi con Kartoffel per la comune e Susskartoffel per la dolce. Solo gli spagnoli, i colonizzatori che scoprirono entrambe le specie, rimasero fedeli ai nomi originali di papas e patate.

CURIOSITA’ – PATATE DOLCI ITALIA

La patata americana, nelle prime apparizioni era chiamata semplicemente patata (o batata) come tale, infatti, è stata conosciuta fin dai tempi di Colombo assieme ad altri appellativi del tipo “convolvolo indiano”, “patata di Spagna”, ecc. La patata nostrana era invece detta come pomo di terra, termine, che viene ancora utilizzato nella lingua francese. Fu solo in seguito, quando fu reintrodotta nel territorio, che i nomi furono cambiati…
La patata dolce o americana e la patata nostrana, contrariamente a quanto si pensa hanno ben poco in comune. La patata dolce infatti è definita come “radice ingrossata”, perché il suo sviluppo avviene infatti nelle radici e appartiene alla famiglia delle Convulcalcee, la patata nostrana invece è definita come tubero dato che il suo sviluppo si ha nel fusto e appartiene alla famiglia delle Solanacee.
La patata dolce, non contiene glutine, quindi può essere consumata anche da chi ha un’intolleranza al glutine.